Il primo trimestre del 2020 ha visto una crescita significativa nel mercato dei dispositivi indossabili, secondo l’ultimo rapporto di IDC. Gli analisti includono nei wearable non solo smartwatch e fitness tracker, ma anche cuffiette e auricolri true wireless (come le AirPods di Apple o le Freebuds 3 di Huawei), tutti dispositivi che hanno visto un aumento della domanda durante l’epidemia di COVID-19.
I wearable stanno diventando una categoria sempre più popolare. La recente pandemia, poi, ha costretto tante persone a lavorare da casa, parlare molto al telefono, utilizzando cuffie per chat e videoconderenze, e così la domanda di dispositivi audio personali è lievitata. Apple ha registrato un aumento del 59,9% anno su anno, da 13,3 milioni di unità del primo trimestre del 2019 a 21,2 milioni di unità del primo trimestre 2020.
Xiaomi ha conquistato la seconda posizione con 10,1 milioni di unità, con un aumento del 56,4% rispetto allo scorso anno. Samsung è al terzo posto grazie soprattutto al successo dell’ultima generazione delle sue Galaxy Buds+, che ha riscosso molto successo. Il produttore sudcoreano ha registrato la crescita più elevata anno su anno con un +71,7%, per un totale di 8,6 milioni di unità.
Un forte stop per Fitbit (-26,1%), invece, causato dal blocco della catena di approvvigionamento cinese nelle settimane del lockdown dovuto all’epidemia da Coronavirus. La produzione del brand è infatti concentrata quasi esclusivamente in Cina.
Huawei e la consociata Honor hanno conquistato il quarto posto e sono persino riusciti a crescere in Cina nonostante il lockdown grazie a una forte presenza online e a stretti legami con i rivenditori. La società di Shenzhen è riuscita a crescere anche in Europa, America Latina e altri mercati asiatici.
Garmin e Huami (produttore di orologi a brand Xiaomi e Amazfit) hanno entrambi registrato una crescita rispettivamente del 31,7% e dell’80,2%. Il numero complessivo di orologi spediti è diminuito del 7,1% anno su anno per un totale di 16,9 milioni di orologi spediti in tutto il mondo, in calo rispetto ai 18,2 milioni del primo trimestre del 2019.