Un messaggio, recapitato a centinaia di migliaia di utenti WhatsApp recita più o meno così: “WhatsApp torna a pagamento a partire da gennaio“. Seguono alcune righe di spiegazione, e alcuni dettagli sui prezzi da pagare per continuare a fuire del più popolare servizio di chat al mondo (sono più di un miliardo e mezzo le persone che lo utilizzano).
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C’è di più: molti utenti sono preoccupati dall’evoluzione della vicenda che vede Facebook accusato di posizione dominante e di atti contrari alla libera concorrenza dall’Antitrust americana. Un fatto che rischia di costringere il social di Mark Zuckerberg a dover vendere sia WhatApp sia Instagram.
Da qui i timori che le applicazioni possano cadere nelle mani di qualche altra azienda che, a differenza di Facebook, possa imboccare una nuova strategia, quella del servizio a pagamento.
Ma le voci su un ritorno di WhatsApp a pagamento non sono nuove, e sembrano rispuntare più o meno ogni anno.
La realtà è che, al momento, tale notizia deve essere archiviata come bufala, perché non ha alcun tipo di fondamento. Anzi, per evitare che tali messaggi diventino virali e si trasformino in vere e proprie catene di S. Antonio, il consiglio è di non condividerli mai con altri utenti.
WhatsApp continuerà a essere fruibile gratuitamente e, anzi, sta vivendo un periodo di particolare vivacità, avendo aggiunto nuove funzioni alla piattaforma: nuovi sfondi, stricker animati e la funzione carrello per fare acquisti in chat sono solo alcune delle novità.