È allarme sicurezza per Whatsapp e Telegram. Le due app di messaggeria istantanea, utilizzate in tutto il mondo, sarebbero facilmente spiabili secondo quanto riferisce InTheCyber, startup milanese specializzata in sicurezza informatica.
E proprio l’azienda lombarda ha spiegato al Corriere della Sera come si possono violare in poco tempo e con mezzi semplici le conversazioni che avvengono con tali app. Tutto ruota attorno ai processi di autenticazione e di verifica dell’account. Questi possono infatti essere effettuati, oltre che con Sms, anche con un codice che viene comunicato da una voce sintetizzata attraverso una chiamata. Tuttavia, quando un cellulare è spento, il messaggio non viene ricevuto in tempo reale ma viene dirottato sulla segreteria telefonica (ammesso naturalmente che l’utente l’abbia attivata).
E poiché alla segreteria telefonica si può accedere anche da fonti esterne al cellulare sul quale si trova l’account, ecco che la sicurezza denota una preoccupante falla. Infatti, spesso il Pin per accedere ai propri messaggi non viene cambiato, e indovinare quello assegnato di default dai gestori mobili è un gioco da ragazzi.
Affinché si verifichi una violazione è dunque necessario che vi sia una serie di condizioni favorevoli. Complesse ma neppure così impossibili da verificarsi.