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YouTube vuole impedire in modo permanente di bloccare i suoi annunci

YouTube ha intrapreso una battaglia contro gli ad blocker da oltre un anno, implementando diverse strategie per spingere gli utenti ad abbonarsi al suo servizio Premium. Tra pop-up di 30 secondi prima dei video, blocchi di riproduzione dopo tre video e interruzioni immediate dei video per chi utilizza un blocco annunci, le misure adottate dal colosso dei video online sono state numerose e incisive. Tuttavia, nonostante questi tentativi, gli utenti sono riusciti a trovare soluzioni alternative, come script e aggiornamenti delle estensioni, per continuare a evitare la pubblicità. Ora, YouTube sembra voler intensificare ulteriormente i suoi sforzi con una nuova strategia ancora più radicale.

Pubblicità impossibili da bloccare?

Una delle estensioni più efficaci per evitare le pubblicità su YouTube è SponsorBlock. Grazie alla sua comunità di utenti, questa estensione permette di saltare i segmenti sponsorizzati nei video, offrendo un’esperienza senza interruzioni pubblicitarie senza penalizzare i creatori di contenuti. Tuttavia, gli sviluppatori di SponsorBlock hanno recentemente notato su X (Twitter) che YouTube sta sperimentando l’inserimento di pubblicità direttamente all’interno dei video, sul lato server, piuttosto che attraverso fonti esterne.

Questa tecnica renderebbe il lavoro degli ad blocker molto più complesso, poiché dovrebbero operare come SponsorBlock, ma senza conoscere in anticipo quando le pubblicità verranno inserite nei video.

Un continuo gioco del gatto col topo

Nonostante questa nuova strategia, gli sviluppatori di SponsorBlock ritengono che gli strumenti per bloccare le pubblicità non diventeranno del tutto inefficaci. YouTube, infatti, mostra elementi distintivi come collegamenti cliccabili che indicano la presenza di un annuncio. Se YouTube conosce la durata dell’annuncio, SponsorBlock potrebbe riuscire a individuare questi dati e continuare a bloccarli.

Tuttavia, se questa funzionalità verrà estesa a tutti i video sulla piattaforma, il compito degli ad blocker diventerà molto più arduo. Inoltre, questa modifica potrebbe interferire con la suddivisione in capitoli dei video, anche se YouTube potrebbe adattare automaticamente questa funzione.

Impatti sulle entrate pubblicitarie e sugli utenti

Google è determinata a porre fine all’uso degli ad blocker, e i risultati sembrano dare ragione a questa strategia. Le entrate pubblicitarie di YouTube sono aumentate del 21% nel trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dimostrando che le misure adottate hanno avuto un impatto positivo sui guadagni della società madre, Alphabet.

Nonostante il successo finanziario, YouTube potrebbe rischiare di allontanare gli utenti dalla piattaforma se le pubblicità diventassero troppo invasive. Con concorrenti come Netflix, Prime Video e Disney+ che offrono esperienze di visione senza pubblicità, la piattaforma dovrà trovare un equilibrio tra la monetizzazione e la soddisfazione degli utenti per evitare una migrazione verso altri servizi.

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Andrea Puchetti

Appassionato di tecnologia fin dalla nascita. Sempre in giro con mille gadget in tasca e pronto a non farsi sfuggire le novità del momento per poterle raccontare sui canali di Cellulare Magazine.